I L N U O V O B I A N C H I

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Una rosa rossa

Una rosa rossa: Contro la violenza sulle donne

Il femminicidio è più di un omicidio, è un crimine d’odio. (Michela Murgia)

Si è svolto nell’Auditorium della Scuola della Famiglia- Il Nuovo Bianchi di Napoli (parte della Fondazione Grimaldi) un Convegno quanto mai ricco e produttivo, anche per gli interventi degli Alunni dei numerosi Istituti superiori della Città, che si sono mostrati particolarmente attivi nei loro interventi. Il che significa che il momento è stato ben introiettato. Era un Convegno necessario. Coloro che rientrano nella categoria Scuola, Formazione, Educazione, non possono certo trascurare questo fenomeno che sta diventando sempre più pericoloso e dilagante, quello appunto delle uccisioni delle donne da parte di uomini; mariti, fidanzati o compagni.

Premessa

Necessario qualche breve riferimento alla origine della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, dedicata a questo tema doloroso: il 25 novembre
Si chiamavano “Mariposas”, farfalle. Era il nome di battaglia scelto da Patria, Minerva e Maria Teresa Mirabal, tre sorelle che nella Repubblica dominicana degli anni Cinquanta osarono sfidare il regime di Rafael Leonidas Trujillo.
Il 25 novembre del 1960 la jeep su cui viaggiavano con l’ingannevole promessa di poter rivedere i loro mariti, prigionieri politici, subì un’imboscata da parte dei servizi segreti. Le tre donne vennero picchiate a bastonate e uccise.
La vicenda è anche narrata dalla scrittrice Julia Alvarez nel romanzo “Il tempo delle farfalle”.

È in ricordo di quel triplice femminicidio che il 25 novembre di ogni anno si celebra la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, istituita dall’Assemblea delle Nazioni Unite nel 1999 per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema della violenza di genere e per promuovere azioni concrete per prevenirla e contrastarla.
La parola femminicidio non indica il sesso della morta. Indica il motivo per cui è stata uccisa. Una donna uccisa durante una rapina non è un femminicidio. Sono femminicidi quelli sulle donne che si rifiutano di comportarsi secondo le aspettative che gli uomini hanno delle donne.
Dire omicidio ci dice solo che qualcuno è morto. Dire femminicidio ci dice anche il perché.
(Michela Murgia)

Nell’Auditorium della Scuola della Famiglia della Fondazione Grimaldi, si è inteso fornire qualche spunto di riflessione, grazie ad esperti di vari settori, ai giovani presenti, Allievi di diverse scuole, che potranno poi rielaborare in modo autonomo e personale quanto è stato detto.
Perché questo è, a mio avviso, lo spirito vero della formazione delle nuove coscienze. Creare nei nostri ragazzi una coscienza civica e cercare di trasmettere una etica profonda perché radicata.
Troppi stimoli negativi premono da tante parti, per cui i nostri ragazzi sono colpevoli solo in parte quando commettono qualcosa di sbagliato.
Ma la scuola da sola non può farcela … difficile contrastare la volgarità dilagante, l’urto prepotente di tanta televisione trash e di tanti allettanti messaggi che spesso fanno della donna un oggetto, o una proprietà…
Noi, con forza di volontà ed umiltà, ci siamo riproposti di dare un’impronta significativa a questa giornata dal volto drammatico nella speranza che i giovani ne facciano tesoro

A coordinare la mattinata, l’organizzatrice dell’evento, la Preside Angela Procaccini. Ad apertura il Presidente della BCC, Amedeo Manzo, persona impegnata ad ampio raggio, ma sempre attento alle dinamiche sociali e pronto in attività sociali, ha offerto spunti interessanti in materia.
A seguire il saluto della dott.ssa Maria Rosaria Ciotola per la Fondazione Grimaldi, quindi quello del Prefetto Filippo Dispenza, sempre così puntuale e preciso, della prof. Tina Lambiase dell’Associazione “Posto occupato” per chi non è più, dell’Assessore all’Istruzione del Comune di Napoli Maura Striano, attenta alle problematiche dei giovani e della formazione, della dott. Pina Conte, coordinatrice Centro Diurno Progetto Oasi. Ma la parola è andata soprattutto ai giovani che sono quelli per i quali ci adoperiamo.
Ecco quindi la splendida performance del quartetto d’archi del Liceo Musicale “Margherita di Savoia”, coordinati dai Maestri fratelli Greco; ecco ancora la sfilata di due studentesse dell’Istituto Isabella d’Este -Caracciolo, che hanno indossato abiti di loro creazione ispirati alla giornata; ecco il profondo intervento dello studente dell’Università Suor Orsola Benincasa, giornalista di Agorà Giovani, ed ecco ancora il messaggio motivato di Chiara di Dio dell’Associazione Nazionale Carabinieri, un messaggio che ci fa ricredere su quanto di negativo sentiamo talora sui giovani.

Il quartetto d’archi del Liceo Musicale “Margherita di Savoia”

Alle 12,30 è intervenuto il Prefetto di Napoli, S.E. Michele di Bari, che ha rivolto parole di gratitudine a chi come gli operatori della Scuola fanno tanto per portare avanti la costruzione di coscienze animate da valori di Legalità e di Cultura, in contesti non sempre facili. In conclusione, è stata una mattinata scolastica certo insolita, ma che attraverso un confronto dinamico, sempre interessante e vivace, arricchito di musica, bellezza ed entusiasmo, ha offerto squarci di riflessione ai giovani presenti. Vorrei concludere riportando le parole del nostro amato Presidente Mattarella, che in proposito afferma, con semplicità e chiarezza: “La violenza sulle donne è un fallimento della nostra società” Egli vuole così sottolineare come la violenza sulle donne rifletta il fallimento di un’intera società, quando questa non riesce a proteggere e far rispettare le donne.